mercoledì 29 febbraio 2012

Lucci siamesi - il sonno della ragione genera mostri


C'e' un meccanismo perverso nella mente umana. Non si sa ne' il perche' ne' il percome ma spesso anche le persone piu' intelligenti spengono il cervello in alcune occasioni.
Sia una questione di comodo o una questione di meccanismo "salvavita" il fatto rimane.

Di esempi di questo fenomeno ne e' pieno il mondo ed il mondo della pesca e dei pesci non fa eccezione. Si fa molto prima a stupirsi di un'immagine e a rispedirla a tutti i propri amici che a chiedersi se questa sia vera oppure no.

A volte, come abbiamo gia' visto, anche l'incredibile puo' essere vero. Occorre quindi tenere sempre la mente aperta a tutte le possibilita' (ma non troppo, o il cervello rischia di cadere) ma occorre ancora di piu' verificare rigorosamente il piu' possibile tutte le informazioni che troviamo, tanto piu' se provengono dalla rete.
Il principio generale e': affermazioni incredibili richiedono prove altrettanto solide.

In molti di voi avranno gia' visto questa fotografia che ritrae un luccio con due corpi ed una testa sola. E' una foto vera? Un fotoritocco? Il prodotto della fantasia, della natura o di una burla ben architettata?

La famosa foto dei "lucci siamesi" che circola in rete ormai dal 2001


Questa foto viene regolarmente pubblicata in siti relativi alla pesca ed ai pesci, un po' in tutte le nazioni, ma circola volentieri anche tramite mail. Generalmente assieme alla foto vengono fornite informazioni generiche come il nome del pescatore (due diversi) e la localita' (almeno 4 fiumi diversi del Nord America) ed infine che il pesce sarebbe stato esaminato dal DNR (Department of Natural Resources) e certificato come una mutazione autentica.

Gli elementi per identificare una bufala ci sono tutti, data la variabilita' e discordanza delle informazioni, ma
la garanzia di un ente serio (il DNR) anche se non meglio specificata puo' facilmente trarre in inganno.
E poi c'e' la foto, una prova concreta no?

No.

Prima di tutto perche' le foto, anche la semplice prospettiva, possono tranquillamente ingannare l'occhio e soprattutto il cervello. Vi ricordate il famoso caso degli enormi ragni che divoravano soldati americani e cammelli durante la guerra in Iraq?


I solifugi sono si' grossi ma non quanto la gamba di un soldato (e non divorano cammelli) ma la prospettiva della foto all'epoca ha ingannato migliaia di persone.

Ma anche se non fosse un discorso di prospettiva e se la foto non fosse stata ritoccata digitalmente, sarebbe comunque vera? Anche in questo caso no.
Un centinaio di anni fa, quando non erano a disposizione i mezzi di adesso, venivano comunque creati a mano dei pesci incredibili. Al solo scopo di stupire la gente nei "gabinetti delle curiosita'".
Nascono cosi' le trote con il pelo, una burla tassidermistica vecchia di secoli che probabilmente merita un post a parte per la sua stranezza. La pelliccia di un animale veniva semplicemente cucita al posto della pelle del pesce, una combinazione di piu' animali.

In laghi molto freddi anche le trote devono mettere la pelliccia

Il caso dei lucci siamesi e' una combinazione di questi due fattori.
Molto semplicemente il pescatore ha catturato due lucci di misura simile e poi ha inserito la testa dell'uno nelle branchie dell'altro. Il nostro cervello guardando l'immagine per via della sfumatura dei corpi e per via degli "schemi" mentali con cui interpretiamo il mondo, crede di vedere due lucci con una sola testa.



Il mostro monocefalo "ricreato" a scopo dimostrativo (Foto da http://www.ofncommunity.com/forums/index.php?showtopic=32889)

 L'opercolo disteso presenta un colore piu' marcato nella parte dorsale, ed il contrasto con la pancia piu' chiara e' evidente nella seconda foto per via della livrea piu' scura mentre lo e' molto meno nella foto che circola nell'appello.

Non esistono dunque lucci siamesi, almeno non con una giuntura di questo tipo, la maggior parte di queste malformazioni teratologiche portano alla morte degli individui durante lo sviluppo. In alcuni rari casi pesci siamesi, uniti per varie parti del corpo, possono sopravvivere anche dopo la schiusa dell'uovo ma la durata della loro vita e' quasi sempre limitata e di solito non arrivano alla maturita'.

4 comments:

Roberto 'Skazz' Merciai ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Marco Milardi ha detto...

Ho sempre avuto l'idea di addestrare babbuini rendendoli dipendenti con caffe', alcool e sigarette. Sarebbero irritabili di sicuro ma anche altrettanto ricattabili.

Se funzionasse potremmo mettere su una rivista anche noi..

Karol ha detto...

Buon ritorno!!!

Vi ho postati sulla pagina fan del FB Museale:
http://www.facebook.com/?sk=welcome#!/pages/Museo-Tridentino-di-Scienze-Naturali/209565943573

Marco Milardi ha detto...

Grazie Karol! Speriamo che non sia un fuoco di paglia.

E grazie anche per il link!

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